Storia della Motor Valley

 

Dalle macchine agricole all’automotive di lusso

L’intero territorio della Regione Emilia Romagna è storicamente legato ad una forte tradizione motoristica ed è diventato negli anni una vera e propria icona mondiale dell’automotive. Nel corso del Novecento, grandi sviluppi tecnologici hanno interessato il settore dell’agricoltura e dei mezzi stradali trasformando progressivamente le macchine utilizzate dai contadini e avvicinandoli al mondo della meccanica. La creatività e il genio di questi instancabili lavoratori emiliano romagnoli hanno contribuito a sviluppare una tradizione che ha tracciato la strada per la nascita delle più importanti aziende dell’ingegneria automobilistica internazionale.

Motor Valley: non c’è definizione migliore per descrivere un territorio che ha fatto della velocità il suo stile di vita, espressione contemporanea di un inestimabile patrimonio culturale che si è tramandato attraverso l’iniziativa e l’ingegno di personaggi come Enzo Ferrari, Ferruccio Lamborghini, i fratelli Maserati o Horacio Pagani. Persone e luoghi che si fanno portavoce di una passione che scorre nelle vene, quella per le corse e per i motori, simboli di una terra con una sorprendente concentrazione di case automobilistiche e motociclistiche, autodromi, musei e collezionisti.

 

I formiginesi e la Formula 1: il contributo della città nei successi mondiali della Scuderia Ferrari

Fin dalla nascita delle corse automobilistiche i meccanici hanno ricoperto un ruolo di primo piano, che si è poi evoluto con il passare del tempo e lo sviluppo delle tecnologie. Negli anni ’30 e fino al primo dopoguerra sedevano a lato dei loro piloti durante le corse e avevano un rapporto molto stretto con i progettisti. L’evoluzione della tecnica dagli anni ’70 in avanti li ha poi portati ad essere, fino ad oggi, dei professionisti altamente specializzati che, nel rispetto del proprio ruolo, interagiscono con tutti i componenti della scuderia per il raggiungimento degli obiettivi.

 

Sono tanti i nomi dei meccanici originari di Formigine che hanno reso celebri le grandi case e scuderie automobilistiche, una su tutte la Ferrari. Pasquale Cassani entrò in Ferrari nel 1943 e passò poi al reparto corse dove rivestì anche il ruolo di secondo pilota. Ener Vecchi nel 1962 divenne capo meccanico, insieme al collega Antonio Bellentani al reparto corse; Romolo Tavoni, direttore sportivo per la scuderia dal 1958 al 1961, fu anche dirigente dell’autodromo di Monza dal 1964; Mauro Forghieri fu direttore tecnico dal 1962 al 1971 e dal 1973 al 1984 e Paolo Scaramelli, meccanico dal 1970 al 1988, dal 1974 iniziò a seguire direttamente la squadra di Formula 1; Piero Corradini, entrato in Ferrari nel 1970 come meccanico motorista, entrò in seguito a far parte della squadra montaggio vetture da corsa; Cleto Zini, nel reparto motori dal 1970, fu anche il capomacchina di Alain Prost; Ermanno Cuoghi, alla Ferrari dal 1971 come capo meccanico prototipi, nel 1974 divenne capo meccanico di Niki Lauda; e, infine,  Modesto Menabue, che entrò in Ferrari nel 1978 ed ad oggi vanta il maggior numero di Gran Premi di Formula 1 disputati come meccanico, ben 519.



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