Formigine e il Cammino di Santa Giulia

 

tutte le tappe del tratto formiginese

 

 

Il Cammino di Santa Giulia è inserito nello scenario sentieristico italiano e può essere definito come un vero e proprio percorso spirituale. È infatti caratterizzato dal passaggio in tutte le località e i luoghi, comprese chiese e pievi, simbolo di devozione a Giulia e dove, in alcuni di casi (Livorno, Monchio, Brescia e Speluncatu) sono presenti anche le reliquie della Santa. Nel tratto emiliano che percorre la regione attraverso la variante di itinerario V02 del braccio turistico, si può partire da Varana per arrivare fino a Rubiera, attraversando località come Montebaranzone, Maranello e Formigine.

 

La variante formiginese è un tratto da percorrere a piedi con una distanza totale di quasi 30 kilometri di difficoltà denominata turistica e della durata di circa 8 ore. Dividendo il percorso in due parti è possibile partire dalla città di Maranello e, attraversando le campagne e il centro della frazione di Colombaro, arrivare con un percorso pianeggiante nel cuore della città, passando per le piccole vie del centro storico, fino al simbolo della comunità, il Castello di Formigine, che ospita anche il Museo archeologico-multimediale che racconta le vicende storiche attraverso le installazioni multimediali di Studio Azzurro, noto centro di ricerca artistica milanese. Il Castello, per la sua centralità rispetto al territorio, è un importante centro culturale cittadino, che accoglie ogni anno numerosi eventi musicali, teatrali, incontri con gli autori, visite guidate e rievocazioni storiche.

 

Uscendo dalla città, per riagganciarsi al tracciato originale del Cammino e raggiungere Rubiera, si attraversano le frazioni di Corlo e Magreta e ci si può immergere nella natura di un luogo di serenità e pace, l’Oasi di Colombarone, un’importante zona umida di circa 50 ettari collocata sulle rive del fiume Secchia. Classificato come Sito di Importanza Comunitaria (SIC), l’oasi ospita una ricca avifauna che annovera germani reali, folaghe, gallinelle d’acqua, aironi cenerini, nitticore, garzette, svassi maggiori, tuffetti, e specie più rare come il tarabuso. Rilevante è la presenza della testuggine palustre, specie a rischio di estinzione e unica tartaruga d’acqua dolce autoctona nel territorio italiano. Rettili e anfibi sono parte integrante del patrimonio di biodiversità. L’oasi è anche il punto d’accesso del Percorso Natura Secchia, un itinerario ciclo-pedonale che da Modena arriva a Castellarano (RE) per una lunghezza di 33 km.

 

Per rifocillarsi dalle fatiche del viaggio, Formigine presenta un’ampia offerta di ristoranti e agriturismi dove poter degustare i piatti della cucina tipica modenese accompagnati da un buon bicchiere di lambrusco, tipico del territorio, uno dei vini italiani più diffuso sui mercati nazionali ed esteri. In alcune di queste strutture è possibile anche fermarsi per la notte, approfittando dell’ampia scelta di camere e appartamenti con trattamento bed & breakfast o mezza pensione. Per vivere un’esperienza unica immersi nella storia dell’oro nero di Modena, varcate le porte dell’acetaia comunale e fatevi accompagnare dal gran maestro assaggiatore Giorgio Ferrari in una visita guidata alla scoperta del tradizionale aceto balsamico. Questo luogo speciale, intitolato Francesco Aggazzotti, primo sindaco di Formigine nell’Italia Unita, ha sede nel sottotetto di Villa Benvenuti, uno stabile immerso nel parco del centro storico del paese. La villa, risalente al XVI secolo, fu ristrutturata alla fine dell’Ottocento secondo il gusto eclettico e citazionista tipico del periodo e ora è sede anche di diverse associazioni.

 



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