Villa Gandini

Sulla via Sant’Antonio, a pochi metri dal centro storico di Formigine e dal Castello, si trova Villa Gandini, straordinario esempio di architettura neoclassica, immersa nel parco dedicato alla lotta della resistenza contro l’invasione nazifascista, come ricorda una lapide posta sul fronte principale dell’edificio. L’aspetto della villa si deve per la maggior parte ai Gandini, famiglia nobiliare modenese legata alla corte dei Duchi d’Este, una delle dinastie più antiche d’Italia. I conti Gandini entrarono in possesso  della villa nel 1791.

 

L’edificio fu progettato dall’architetto Francesco Vandelli e ancora oggi conserva dipinti, bassorilievi e decorazioni realizzati da nomi illustri del panorama architettonico ed artistico del tempo. Attualmente Villa Gandini è sede della biblioteca comunale.

Villa Gandini è una delle oltre 80 ville e dimore storiche diffuse nel territorio formiginese. Alcuni di questi edifici sono molto antichi, risalgono anche al XVI secolo. La villa è aperta nei giorni di apertura della Biblioteca comunale. Visite guidate su prenotazione.

 

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Gli interni

Entrando all’interno della villa, colpisce subito l’occhio la bellezza dell’atrio completamente affrescato in stile neoclassico, a doppia altezza, con apertura ellittica della volta, sorretta da quattro colonne, rifinite in scagliola ad imitazione del marmo.

L’atrio è impreziosito da quattro tele con scene tratte dall’antico Testamento,  realizzate alla metà del XIX secolo dall’artista Domenico Baroni, allievo del più noto pittore modenese Adeodato Malatesta.

 

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Salone d’onore

Il salone d’onore ripropone la struttura architettonica dell’atrio di ingresso a doppia altezza con ballatoio. Nel salone sono collocati due pregevoli bassorilievi attribuiti al raffinato scultore Luigi Mainoni che operò nella prima metà dell’Ottocento.

Al centro della volta, un tondo raffigura i personaggi mitologici di “Amore e Psiche”, dipinto realizzato negli anni ’80 dell’Ottocento dallo scenografo e decoratore Andrea Becchi. Nel livello superiore, si svolge un ciclo di otto tele, a imitazione del bassorilievo, raffiguranti scene dall’Antico Testamento eseguite dal pittore Luigi Manzini, nella seconda metà del XIX secolo.

 

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Sala da pranzo

Degna di nota la sala da pranzo progettata e realizzata dallo scenografo e decoratore Andrea Becchi su commissione del conte Luigi Alberto Gandini, poliedrico intellettuale, al quale si deve una delle più importanti collezioni italiane di tessuti antichi, conservata tuttora nel Museo Civico d’Arte di Modena.

L’arredo ligneo che avvolge la totalità delle pareti conferisce alla sala rettangolare un’armoniosa forma ellittica. Completano la decorazione della sala gli affreschi del soffitto e di porzioni delle pareti a soggetto floreale.

 

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Le pertinenze di Villa Gandini

Accanto alla residenza padronale contornata da giardini ben curati secondo lo stile in voga al momento,  sorgevano gli edifici rustici e di servizio: la casa del massaro, le stalle e le scuderie, magazzini e i fienili. Questo schema costruttivo caratterizza anche Villa Gandini. Accanto all’edificio principale sorgono infatti le antiche pertinenze con le scuderie e i depositi. A fianco delle pertinenze, si trovano tuttora la casa del fattore e la barchessa.

 

Oggi le pertinenze di Villa Gandini ospitano al piano terra la Biblioteca ragazzi Matilda e il servizio caffetteria; al piano superiore si trova lo spazio di coworking Hub in villa, centro per l’aggregazione giovanile, con annessa sala per prove musicali. Nella barchessa ha sede Centro di educazione ambientale “Il Picchio”.

 

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Il giardino storico di Villa Gandini

Il giardino è parte del più ampio Parco della Resistenza che copre una superficie di oltre 100.000 metri quadrati.

Fu il conte Luigi Alberto Gandini, proprietario della villa e appassionato di botanica e giardinaggio, a definire l’attuale estensione del giardino storico negli anni Settanta dell’Ottocento. A lui si deve anche la realizzazione dei tre laghetti presenti nel giardino, uno dei quali posto accanto ai maestosi esemplari di Gingko Biloba, pianta originaria della Cina.

Negli anni Sessanta del Novecento, la famiglia Aggazzotti operò interventi di modernizzazione della struttura e del giardino. La villa ancora oggi è chiamata dalla comunità Villa Aggazzotti, in ricordo dell’ultima famiglia proprietaria.

Successivamente l’Amministrazione comunale acquisì la villa per farne la sede della Biblioteca Comunale, intitolata a Daria Bertolani Marchetti, illustre botanica e palinologa formiginese, già direttrice dell’Orto botanico di Modena, che si occupò della risistemazione del giardino Gandini secondo l’uso paesaggistico all’inglese.

Il giardino è aperto tutti i giorni.

 

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