Il parco archeologico del Castello

Con più di 4000 mq di superficie, il parco interno al Castello si presenta come una rigogliosa arena verde dove le antiche torri fungono da scenografico fondale.

Il parco ospita un’area archeologica che conserva i resti dell’antica pieve dedicata a San Bartolomeo, dell’annesso campanile e di alcune sepolture. Questo è il nucleo più antico dell’abitato rurale, le cui origini risalgono al X secolo.

Gli antichi resti della pieve di San Bartolomeo e del suo cimitero sono stati ritrovati grazie alle indagini archeologiche condotte all’interno delle mura del Castello. Sono state rinvenute e indagate 260 sepolture, databili dal X al XV secolo. La chiesetta raggiunse il suo massimo sviluppo nella seconda metà del XIV secolo con la costruzione del campanile. Con l’avvento dei Pio, iniziò il graduale smantellamento dell’abitato, ricostruito all’esterno delle mura.

La pieve venne trasformata in cappella signorile, mentre all’esterno, di fronte al Castello, fu eretta l’attuale Chiesa di San Bartolomeo. Forse era originariamente collocato nell’antica pieve l’affresco Nostra donna della Rocca, di autore ignoto e databile al XV secolo, attualmente esposto nel palazzo marchionale. I reperti e le informazioni raccolte danno vita al Museo del Castello, collocato nella rocchetta, la parte più antica del complesso.

Il parco è aperto tutti i giorni tranne il lunedì.



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